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Mese: Gennaio 2019

Assegno di Ricollocazione.

Dal post di una stimata collega:

+ E’ MANCATO IMPROVVISAMENTE ALL’AFFETTO DEI SUO CARI L’ASSEGNO DI RICOLLOCAZIONE +

Ne dà notizia la Gazzetta Ufficiale mediante D.L.4 del 28/01/2019.

Si ringrazia:

L’ANPAL, per aver reso impossibile la gestione dell’Adr , con una piattaforma telematica che non ha MAI funzionato, un’assistenza inesistente, nonché per non aver MAI saldato gli assegni dei pochi fortunati che sono stati ricollocati;

IL GOVERNO, per aver cancellato l’unica politica attiva esistente in Italia, e per essere tornati indietro di 20 anni con le politiche passive e assistenziali ;
per aver studiato con un ingegnere ( o forse più di uno) della NASA tutti i paletti possibili e immaginabili (e anche inimmaginabili) che limitano il diritto al RDC;
per aver tagliato fuori i Consulenti del lavoro dalla gestione del RDC, dopo false promesse di coinvolgimento dei privati per ottenere risultati migliori;
per aver reso obbligatoria l’indicazione della retribuzione lorda sugli unilav di assunzione ai fini della determinazione del RDC;

LA FONDAZIONE CONSULENTI PER IL LAVORO che con il progetto Hub voleva rendere più semplice per i Cdl delegati avere a disposizione una sede accreditata per gestire le politiche attive, che, ad oggi, tranne qualche raro caso in poche regioni, non esistono più.

AMEN

Grazie a Manuela

La cultura è sopravvalutata?

Ho letto questo commento sotto un post riguardante uno dei tanti programmi televisivi trash.

Ma la scritta tra parentesi è l’apoteosi di un pensiero che non sembra neanche così raro.

Certo, è difficile dare un’interpretazione a questa frase, si dà per scontato che intelligenza e cultura siano la stessa cosa mentre non è affatto raro incontrare persone intelligenti ed ignoranti o l’esatto opposto.

C’è un’altra componente emozionale che conta.

“L’ignorante” tipo è convinto che cultura equivalga a presunzione unitamente a mancanza di praticità e poca cognizione della realtà.

Il problema è che non ha sempre torto apparentemente! Perché scrivo questo?

Perché molti ignoranti (ricchi) cercano di far passare un’idea di “ceto sociale” nei confronti delle persone meno abbienti, non solo economicamente, ma dando l’idea che la loro posizione dominante sia unicamente un fattore culturale e non una semplice facciata fatta di buone maniere.

Voi che ne pensate?

E se l’università scomparisse?

Briatore ha sconvolto tutti con dichiarazioni forti “mio figlio non andrà all’università, ci penserò io a formarlo.”

Molti effettivamente giudicano il sistema scolastico, università compresa, come obsoleto, non adeguato, superato.

Non m’interessa discutere le decisioni di Briatore ma provate ad immaginare una riforma universitaria nel vostro modello di futuro utopico/distopico.

Io ho provato ad immaginare uno scenario molto più vicino a quello che considero il giusto compromesso tra cultura e praticità.

Provo a schematizzare:

  • Le Università come le conosciamo completamente smantellate, solo commissioni d’esame composte da più docenti della stessa materia per garantire l’equità del voto;
  • Preparazione agli esami tramite corsi di formazione materia per materia, sia in FAD che in aula, attraverso Enti di Formazione accreditati scelti dallo studente (magari preferirei seguire Tributario con l’Avv. Villani o Economia con il Dott. Cacciapaglia);
  • Ogni corso frequentato con rilascio di attestazione di frequenza e qualifica al superamento di ogni esame;
  • Indirizzo e qualifica ottenuta impostati per macro aree;
  • Esami obbligatori come canovaccio ed altri a discrezione dello studente che sceglie come specializzarsi;
  • Affiancamento settimanale una volta a settimana in un’azienda/Studio;

Insomma, è difficile da spiegare in poche righe, ma immaginate uno studente di Giurisprudenza che volesse formarsi come futuro docente rispetto ad un aspirante Avvocato penalista.

Pensate davvero che sia equo e producente seguire lo stesso percorso di studio?

Io immagino che potrebbero esserci altri benefici:

  1. Corsi gratuiti finanziati sia dallo Stato/Regioni/Fondi europei ovvero aziende anche attraverso fondi interprofessionali ma fruibili in tutta Italia, chiunque potrebbe laurearsi;
  2. Questo sistema sarebbe disincentivante di meccanismi di nepotismo e favoritismi;
  3. Massimo impegno degli Enti nell’offrire corsi ai massimi livelli per attrarre un maggior numero di studenti;
  4. Aziende e Studi potrebbero conoscere e ospitare giovani promesse sin dal primo anno accademico, strutturando rapporti che potrebbero più facilmente sfociare in rapporti di lavoro;
  5. Uno studente che volesse cambiare indirizzo in itinere, avrebbe una serie di esami già sicuramente validi per qualunque altro corso.

Forse è un sogno, forse un incubo ma io sogno corsi di laurea snelli, performanti e al passo coi tempi, più vicini al mondo del lavoro ed equi, da qualunque parte d’Italia e di qualunque cifra si disponga, anche fosse ZERO!

Ultima ora DURC

Il Ministro del Lavoro accoglie le istanze dei Consulenti del Lavoro sul DURC e sulla proporzionalità delle sanzioni.
In fase di conversione del Decreto Semplificazione, verranno accolte le nostre richieste poste al Ministro in data 10/12/2018.
La norma sul DURC sarà modificata in maniera tale da consentire, alle aziende che hanno regolarizzato la loro posizione in un determinato tempo (45 gg ns. richiesta) di essere considerata tale e non restituire le agevolazioni per periodi pregressi;
la norma sulle sanzioni sarà adeguata al principio di proporzionalità e pertanto l’omissione contributiva di poche centinaia di euro per mero errore di calcolo non dovrebbe scontare una sanzione superiore alla stessa sulla scorta dell’art. 6, comma 10 della legge 338/89.
Estratto dal msg. Presidente Ordine CdL di Lecce.

CdL: strumenti fondamentali

La professione del Consulente del Lavoro è una continua lotta tra leggi che cambiano come la direzione del vento, aziende sempre più sconfortate, competenze professionali tra Ordini che si sovrappongono e tanto altro.

Chi siamo e cosa facciamo?

Possiamo deciderlo noi, da adepti dell’elaborazione a professionisti a tutto tondo, siamo noi fautori del nostro destino, ma per quanto “se il perché è forte il come non sarà un problema” non possiamo fare a meno di strumenti del mestiere.

Ecco cosa non dovrebbe mancare ad un CdL:

1) Fondazione Universo Lavoro, con i servizi del FulCloud, tra cui programmi di gestione e redazione incarichi professionali, contenzioso con Enti e un formulario (migliorabile, ma già ottimo).

2) Fondazione Consulenti per il lavoro (Fondazione Lavoro) se si ha voglia di cimentarsi nel variegato mondo delle politiche attive. È un modo nuovo di intendere la professione, forse con poco supporto e con zero servizi gratuiti, ma con un po’ di impegno può dare soddisfazioni.

3) Caf CdL, sembra fatto davvero apposta per noi e da molti servizi gratuiti, tra riviste on-line e, udite udite, un comodo software vertenze! Ci sono anche alcuni servizi di patronato, che personalmente non approfondirò più di tanto.

Altri strumenti, tra cui le mie banche dati preferite e i software paghe li approfondirò la prossima volta.