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Dolore in busta paga a luglio e nessuna informazione

Lavoro e previdenza Lug 17, 2014

Le nuove regole per la liquidazione del 730 rischiano di modificare il netto della busta paga di luglio. Anche se pochi lo sanno, perché è poco evidente e perché non sono state fornite le relative indicazioni operative, l’agenzia delle Entrate nella risoluzione n.57/E/14, ha stravolto le modalità del conguaglio da assistenza fiscale. A una prima lettura la modifica poteva sembrare solo di natura formale e cioè l’utilizzo in busta di una sola voce paga (trattenuta o rimborso da 730) anziché di tutte quelle che analiticamente rappresentano i tributi presenti nel 730/4. Inoltre il fatto che questa informazione arrivasse il 30 maggio, avvalorava la tesi di una modifica solo formale, posto che i tempi erano troppo stretti per cambiare le procedure paghe. Ma nonostante queste considerazioni la modifica, sebbene di fonte amministrativa, esiste e rischia di avere una serie di effetti sostanziali per coloro che hanno sia debiti che crediti derivanti dal 730/2014.
A preoccupare quindi è l’introduzione del principio della cosiddetta compensazione interna per singolo dipendente. Al contrario della prassi da sempre seguita, e cioè rimborsare integralmente il credito e separatamente trattenere i debiti (eventualmente rateizzati), da quest’anno i crediti sono rimborsati al singolo dipendente al netto degli eventuali suoi debiti esposti nel medesimo 730/4.
La frase incriminata è inserita in calce al provvedimento, dove si legge “il risultato contabile è rappresentato con un singolo importo, costituito dalla somma algebrica di tutte le imposte a debito e a credito, relative al dichiarante ed al coniuge… Detto dato è indicato nel 730/4 nel rigo denominato conguaglio da effettuare nel mese di luglio (…)”.
Pertanto gli effetti sono ancora più evidenti laddove il lavoratore abbia optato per la rateizzazione, in quanto la rata è calcolata dividendo l’importo del conguaglio da trattenere nel mese di luglio (ultimo rigo del prospetto di liquidazione) per il numero prescelto dal lavoratore (da due a cinque). La mancata restituzione in busta dell’intero importo del credito, e la trattenuta della nuova rata producono un netto inferiore rispetto a quello che sarebbe risultato se il credito fosse stato integramente restituito e il debito “puro” fosse stato rateizzato.
Dai risultati emersi confrontando il vecchio sistema gestionale con il nuovo, sembra che l’obiettivo perseguito dall’Amministrazione sia di tipo finanziario, e cioè recuperare tutti i debiti (in capo al singolo dipendente) rimborsando solo i crediti al netto dei debiti, nonché anticipare i tempi di incasso (il debito rateizzato da incassare entro il 16 dicembre sarà di importo inferiore perché al netto dei crediti).
A ogni contribuente le opportune considerazioni, non sulla legittimità di risanare il paese, ma sul clima omertoso relativamente ad un provvedimento che può mettere in difficoltà serie moltissimi contribuenti che attendevano con ansia un rimborso, in alcuni casi di vitale importanza.

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