Come apprendiamo dalle Istruzioni operative del 16 settembre 2020 rispetto a quanto contenuto dalla Circolare n. 35/2020 ed alla luce del fatto che le istruzioni operative per avvalersi della rateizzazione ex Decreto Agosto sono state rese note in tempo non utile per intervenire sui Mod. F24 già trasmessi o in procinto di essere trasmessi, l’INAIL interviene ora precisando che l’eventuale indicazione nei Modd. F24 dei numeri di riferimento già previsti per il versamento in unica soluzione ovvero per la rateizzazione del 100% dell’importo, non ha effetto rispetto al corretto adempimento degli obblighi di pagamento dei soggetti interessati.
L’Istituto precisa che l’attribuzione dei pagamenti alle somme sospese, nell’ambito di ogni posizione assicurativa territoriale con codice di sospensione attivo, avverrà, infatti, con procedure centralizzate indipendentemente dai numeri di riferimento indicati.
Quanto sintetizzato in questo articolo è stato perfettamente esposto sull’informativa AP N. 509 – Emergenza coronavirus di SEAC S.p.A. visionabile su all-in.seac.it.
In questo articolo, sintesi di un video messaggio di istruzioni sulla richiesta indennità di €600,00 per lavoratori iscritti alla gestione separata e co.co.co, facciamo chiarezza su alcuni punti importanti del decreto e vediamo chi altro, oltre a partite iva e co.co.co, possono fare richiesta e come.
Noi consulenti del lavoro eravamo già pronti all’idea di possibili rallentamenti di sistema del primo giorno per fare domanda all’INPS dell’indennità di 600 Euro previste nel Decreto Cura Italia. In realtà, quello che non sarebbe dovuto essere un “click day” lo è stato e l’intasamento del sito unito al data breach di sistema ha reso gli aventi diritto molto più confusi.
Ribadiamo la prima, mai ovvia, tranquillizzante notizia: le indennità di 600 euro per lavoratori autonomi e partita iva erogate a seguito dell’emergenza Covid-19 non sono fino a esaurimento fondi, ma verranno, al contrario, erogate a tutti gli aventi diritto che ne facciano richiesta telematica tramite il sito dell’INPS.
Sunto di chi può fare richiesta dell’Indennità:
Come già specificato nel precedente articolo, i lavoratori che possono fare domanda per l’ottenimento dell’indennità di 600 sono:
le partite iva iscritte alla gestione separata,
i Co.Co.CO,
gli artigiani, commercianti e coltivatori diretti,
i lavoratori stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali (nello specifico, quelli che hanno interrotto un lavoro stagionale nell’arco di tempo che va dal 1 gennaio 2019 al 7 marzo 2020),
i lavoratori dello spettacolo iscritti al Fondo pensioni dello spettacolo con reddito 2019 inferiore a cinquanta mila euro e con almeno 30 contributi giornalieri versati nel 2019;
operai agricoli a tempo determinato che nel 2019 hanno fatto almeno 50 giornate effettive;
Picoli coloni e compartecipanti familiarei.
Nota Bene: i soggetti che possono accedere a questa quota erogata dall’INPS devono essere titolari di partita iva o inquadrati in contratti co.co.co. da prima del 23 febbraio 2020. Inoltre non devono essere titolare di trattamento pensionistico e non devono essere già titolari di reddito di cittadinanza.
Ultimi aggiornamenti: nuovi titolari del diritto all’indennità Covid-19 di 600 Euro
Alcune categorie di lavoratori autonomi inizialmente esclusi dal diritto di indennità Covid-19, sono in seguito stati inseriti nelle casistiche aventi diritto. Dunque, possono fare richiesta telematica per l’ottenimento dell’indennità di 600 euro anche
i partecipanti a studi associati con attività di lavoro autonomo, cioè anche le partite iva che fanno parte di studi associati;
gli agenti e rappresentanti di commercio;
i soci di società di persone capitali, se iscritti alle gestioni speciali dell’Ago (Assicurazione Generale Obbligatoria).
Le indennità verranno erogate gradualmente ma in tempi brevi (entro fine aprile) per tutti i soggetti previsti a prescindere della sospensione delle attività a causa dell’emergenza Covid19.
Come effettuare la domanda e come risolvere possibili problemi
Dopo il primo giorno decisamente problematico per il sito dell’INPS, ora la situazione si è normalizzata ed è possibile fare richiesta tramite il portale dell’Ente, dalla voce “Servizio indennità 600 euro“.
Verrà chiesta l’autenticazione tramite PIN personale. Per chi lo avesse smarrito è possibile farne nuova richiesta, sempre per via telematica, senza attendere che arrivi il PIN per posta ordinaria a casa.
Se infatti il PIN per accedere all’area personale dell’INPS è composto da 8 cifre comunicate immediatamente tramite sms + altre cifre recapitate per posta ordinaria, per la richiesta di indennità di 600 euro basterà utilizzare solo le 8 cifre comunicate via sms.
Numeri di assistenza e attese in linea
Qualora necessario, nel caso in cui, ad esempio, non riceviate subito la mail o l’sms per il nuovo PIN, è possibile rivolgersi ai numeri di assistenza INPS per sollecitare il sistema di generazione automatico. I numeri INPS da contattare sono 803 164 (gratuito da telefono fisso) e il numero 06 164 164 da cellulare, a pagamento in base alla tariffa applicata dai diversi gestori.
Come è facilmente intuibile, le linee dell’INPS ricevono in questi giorni moltissime chiamate, da patronati, commercialisti, consulenti del lavoro e privati cittadini.
La pazienza è importante, ricordando sempre che chiunque sia titolare di diritto, avrà l’indennità.
Noi suggeriamo di chiamare nelle prime ore del pomeriggio, dalle 14.00 alle 17.00.
Indennità di 600 euro per autonomi e co.co.co., anche detta Indennità Covid-19: che cosa è, chi ne è titolare e come farne richiesta.
L’emergenza sanitaria causata dalla pandemia COVID-19, noto come Coronavirus, sta causando e causerà nei prossimi mesi, ingenti danni alle macro e micro economie.
I Governi ne sono consapevoli e tutti sanno che dovranno varare delle misure di contenimento dei danni economici per famiglie, imprese, tessuto sociale.
Il Governo Italiano, il paese più colpito insieme alla Cina dall’emergenza sanitaria, è impegnato nel varare le misure di emergenza che, come ben sappiamo, subiscono aggiornamenti di giorno in giorno. Tuttavia per ora ci sono delle certezze, tra cui il Decreto Cura Italia.
Che cosa è il Decreto Cura Italia, in breve
Ogni stato, a suo modo, stanzierà dei fondi a supporto delle famiglie, delle imprese e dei lavoratori che per forza di cose vivranno le conseguenze economiche di un’emergenza sanitaria come quella in corso.
Le misure varate dal Governo Italiano sono riassunte nella nomenclatura di Decreto Cura Italia, un insieme di norme e disposizioni varate nei giorni della crisi, nel suo evolversi.
Tra queste disposizioni, se non valide per una più veloce ripresa del potere di acquisto dei cittadini, almeno all’evitarne una caduta in picchiata, rientra anche la così detta Indennità Covid-19 rivolta a partite iva, lavoratori a progetto e stagionali (più avanti, un elenco dettagliato delle categorie e le eccezioni).
In che cosa consiste l’indennità Covid-19?
L’Indennità Covid-19 è una quota di 600 € , non soggette ad imposizione fiscale, cioè non tassabili, che l’INPS eroga ad alcune tipologie di lavoratori autonomi e lavoratori stagionali, liberi professionisti e collaboratori coordinati e continuativi, cioè in sostanza, ai titolari di partiva iva iscritti alla gestione separata e ai co.co.co.
Al momento la disposizione prevede che l’erogazione sia una tantum, cioè erogata una sola volta. Ma la situazione in costante divenire ci lascia pensare che potrebbero essere fatte delle estensioni temporali dell’indennità.
Per ora atteniamoci a ciò che è certo e che sappiamo: partite iva e co.co.co e alcune tipologie di lavoratori autonomi possono fare richiesta all’INPS di questa indennità inserita nel Decreto Cura Italia.
Nel dettaglio, chi può fare domanda per accedere ai 600 Euro di Indennità Covid-19
I lavoratori che possono fare domanda per l’ottenimento di questo indennizzo sono per lo più lavoratori che, a causa del divieto di aggregazione, del divieto di spostamento se non per ragioni davvero necessarie, dell’obbligo di restare in casa, hanno perso o rischiano di perdere nei mesi a venire, fonti di reddito legate alle loro attività professionali.
Dunque rientrano nei titolari di diritto dell’indennità di 600 euro:
le partite iva iscritte alla gestione separata,
i Co.Co.CO,
gli artigiani, commercianti e coltivatori diretti,
i lavoratori stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali (nello specifico, quelli che hanno interrotto un lavoro stagionale nell’arco di tempo che va dal 1 gennaio 2019 al 7 marzo 2020),
i lavoratori dello spettacolo iscritti al Fondo pensioni dello spettacolo con reddito 2019 inferiore a cinquanta mila euro.
Nota Bene: i soggetti che possono accedere a questa quota erogata dall’INPS devono essere titolari di partita iva o inquadrati in contratti co.co.co. da prima del 23 febbraio 2020. Inoltre non devono essere titolare di trattamento pensionistico e non devono essere già titolari di reddito di cittadinanza.
Come chiedere l’indennità di 600 euro prevista nel Decreto Cura Italia
Per ricevere le 600 euro previste come Indennità Covid-19, bisogna presentare una domanda telematica all’INPS, tramite il sito dell’ente (www.inps.it).
In questi giorni l’INPS sta adeguando le procedure informatiche per quello che sarà di certo un importante e repentino traffico dati, ma l’ente garantisce che le domande e le relative procedure di presentazione saranno rese disponibili on line entro fine mese.
Nell’attesa, ogni possibile richiedente deve accertarsi di avere
Il PIN per accedere alla propria pagina personale INPS o lo SPID ( Sistema Pubblico di Identità Digitale) o oppure la Carta nazionale dei servizi.