INFORMATIVA LAVORO – COVID19 e gli ammortizzatori sociali
Quali aziende e quali ammortizzatori sociali? A chi spetta cosa e in quanto tempo? Sono domande legittime a cui dobbiamo rispondere in tempi stretti cercando di districarci tra una mole di informazioni enorme.
Indennità di 600 euro per autonomi e co.co.co., anche detta Indennità Covid-19: che cosa è, chi ne è titolare e come farne richiesta.
L’emergenza sanitaria causata dalla pandemia COVID-19, noto come Coronavirus, sta causando e causerà nei prossimi mesi, ingenti danni alle macro e micro economie.
I Governi ne sono consapevoli e tutti sanno che dovranno varare delle misure di contenimento dei danni economici per famiglie, imprese, tessuto sociale.
Il Governo Italiano, il paese più colpito insieme alla Cina dall’emergenza sanitaria, è impegnato nel varare le misure di emergenza che, come ben sappiamo, subiscono aggiornamenti di giorno in giorno. Tuttavia per ora ci sono delle certezze, tra cui il Decreto Cura Italia.
Che cosa è il Decreto Cura Italia, in breve
Ogni stato, a suo modo, stanzierà dei fondi a supporto delle famiglie, delle imprese e dei lavoratori che per forza di cose vivranno le conseguenze economiche di un’emergenza sanitaria come quella in corso.
Le misure varate dal Governo Italiano sono riassunte nella nomenclatura di Decreto Cura Italia, un insieme di norme e disposizioni varate nei giorni della crisi, nel suo evolversi.
Tra queste disposizioni, se non valide per una più veloce ripresa del potere di acquisto dei cittadini, almeno all’evitarne una caduta in picchiata, rientra anche la così detta Indennità Covid-19 rivolta a partite iva, lavoratori a progetto e stagionali (più avanti, un elenco dettagliato delle categorie e le eccezioni).
In che cosa consiste l’indennità Covid-19?
L’Indennità Covid-19 è una quota di 600 € , non soggette ad imposizione fiscale, cioè non tassabili, che l’INPS eroga ad alcune tipologie di lavoratori autonomi e lavoratori stagionali, liberi professionisti e collaboratori coordinati e continuativi, cioè in sostanza, ai titolari di partiva iva iscritti alla gestione separata e ai co.co.co.
Al momento la disposizione prevede che l’erogazione sia una tantum, cioè erogata una sola volta. Ma la situazione in costante divenire ci lascia pensare che potrebbero essere fatte delle estensioni temporali dell’indennità.
Per ora atteniamoci a ciò che è certo e che sappiamo: partite iva e co.co.co e alcune tipologie di lavoratori autonomi possono fare richiesta all’INPS di questa indennità inserita nel Decreto Cura Italia.
Nel dettaglio, chi può fare domanda per accedere ai 600 Euro di Indennità Covid-19
I lavoratori che possono fare domanda per l’ottenimento di questo indennizzo sono per lo più lavoratori che, a causa del divieto di aggregazione, del divieto di spostamento se non per ragioni davvero necessarie, dell’obbligo di restare in casa, hanno perso o rischiano di perdere nei mesi a venire, fonti di reddito legate alle loro attività professionali.
Dunque rientrano nei titolari di diritto dell’indennità di 600 euro:
le partite iva iscritte alla gestione separata,
i Co.Co.CO,
gli artigiani, commercianti e coltivatori diretti,
i lavoratori stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali (nello specifico, quelli che hanno interrotto un lavoro stagionale nell’arco di tempo che va dal 1 gennaio 2019 al 7 marzo 2020),
i lavoratori dello spettacolo iscritti al Fondo pensioni dello spettacolo con reddito 2019 inferiore a cinquanta mila euro.
Nota Bene: i soggetti che possono accedere a questa quota erogata dall’INPS devono essere titolari di partita iva o inquadrati in contratti co.co.co. da prima del 23 febbraio 2020. Inoltre non devono essere titolare di trattamento pensionistico e non devono essere già titolari di reddito di cittadinanza.
Come chiedere l’indennità di 600 euro prevista nel Decreto Cura Italia
Per ricevere le 600 euro previste come Indennità Covid-19, bisogna presentare una domanda telematica all’INPS, tramite il sito dell’ente (www.inps.it).
In questi giorni l’INPS sta adeguando le procedure informatiche per quello che sarà di certo un importante e repentino traffico dati, ma l’ente garantisce che le domande e le relative procedure di presentazione saranno rese disponibili on line entro fine mese.
Nell’attesa, ogni possibile richiedente deve accertarsi di avere
Il PIN per accedere alla propria pagina personale INPS o lo SPID ( Sistema Pubblico di Identità Digitale) o oppure la Carta nazionale dei servizi.