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Tag: lavoro

Smartphone aziendale

Nell’ambito dei beni strumentali messi a disposizione del lavoratore da parte dell’azienda assai diffusa è la consegna di un telefono cellulare, il cui utilizzo può avvenire per fini esclusivamente aziendali o anche per motivi personali (uso promiscuo).UTILIZZO AZIENDALE

Nella prima ipotesi il cellulare viene abilitato ad effettuare chiamate soltanto a scopi lavorativi verso precisi utenti (azienda, clienti, fornitori, etc.) con numeri specificatamente individuati oppure il dipendente, prima di selezionare un numero privato, premendo un tasto particolare, consente l’addebito diretto del costo della telefonata da parte del gestore del servizio.

Di conseguenza, non è riscontrabile alcun beneficio in natura a favore del lavoratore.

ATTENZIONE
In caso di utilizzo per fini personali, contrario alle norme aziendali si integra un illecito disciplinare e/o contrattuale, che può comportare anche il licenziamento per giusta causa

UTILIZZO PROMISCUO

Al contrario, in caso di uso promiscuo è necessario quantificare l’eventuale benefit per il dipendente, che deve essere assoggettato ad imposte e contributi.

A tale scopo si ricorre alla “bolletta trasparente” per l’individuazione delle telefonate effettuate a titolo personale, della loro durata e del relativo costo.

Si evidenzia che, qualora il lavoratore

  • rimborsi al datore di lavoro il costo delle telefonate “private” (ad esempio, anteponendo un codice personale prima di tali chiamate), non sussiste alcun benefit;
  • non rimborsi all’azienda il costo delle chiamate personali, si determina un beneficio che concorre alla formazione del reddito imponibile: tale costo viene evidenziato nel libro unico (cedolino paga) quale compenso in natura aggiuntivo.
ATTENZIONE
In presenza di rimborso anche parziale, da parte dell’interessato, del costo connesso all’utilizzo si procede ad una corrispondente riduzione del beneficio o addirittura al suo azzeramento

Per approfondimenti ed informazioni siamo disponibili attraverso la sezione CONTATTI del sito e su tutti i canali social.

all-in.seac.it

SEAC Spa © 2020 estratto da Scheda Operativa Lavoro del 21 SETTEMBRE 2020

INPS: EMERSIONE RAPPORTI DI LAVORO IRREGOLARI

L’INPS, con la Circolare n. 101 dell’11 settembre 2020, fornisce le
prime istruzioni operative in merito agli adempimenti contributivi
cui sono tenuti i datori di lavoro che hanno presentato, entro il 15
agosto 2020, domanda di emersione ai sensi dell’articolo 103 del
DL n. 34 del 19 maggio 2020 (cd. Decreto “Rilancio”).

Per quanto riguarda i rapporti di lavoro domestico già in corso alla data di presentazione dell’istanza di emersione sono iscritti d’ufficio dall’INPS sulla base dei dati forniti dal datore di lavoro nell’istanza di emersione e dei dati comunicati all’Istituto dal Ministero dell’Interno.
A tali rapporti l’Istituto assegna un codice provvisorio, in quanto l’iscrizione definitiva avverrà a seguito dell’accoglimento dell’istanza di emersione o dopo la sottoscrizione del contratto di soggiorno.
L’INPS, inoltre, provvede a inviare al recapito del datore di lavoro la comunicazione di iscrizione provvisoria, con le istruzioni per il pagamento dei contributi, da effettuarsi mediante Avviso di pagamento pagoPA, senza aggravio di somme aggiuntive se il pagamento avviene entro il termine ivi indicato;
– precalcolare la contribuzione dovuta.
Comunicazione di assunzione
Nella circolare in esame l’INPS comunica che la procedura telematica di comunicazione obbligatoria di assunzione consentirà, tramite una nuova funzione, di indicare, in caso di assunzione del lavoratore nelle more della conclusione della procedura di regolarizzazione, che si tratta di assunzione nell’ambito della procedura di emersione.
In attesa del rilascio di tale nuova funzione, che verrà reso noto con un apposito messaggio, le comunicazioni obbligatorie di assunzione dovranno essere trasmesse utilizzando il servizio per l’iscrizione dei lavoratori domestici senza indicazione della presentazione di domanda di emersione
presso lo Sportello Unico.

Cessazione del rapporto
Qualora il rapporto di lavoro iscritto provvisoriamente dall’Istituto cessi nelle more della definizione della procedura di emersione, il datore di lavoro deve inviare la relativa comunicazione di cessazione tramite il portale www.inps.it.

Fonte: SEAC S.p.A. – all-in.seac.it – INFORMATIVA N. 505 – 16 SETTEMBRE 2020

Indennità di 600 euro – istruzioni e aggiornamenti

In questo articolo, sintesi di un video messaggio di istruzioni sulla richiesta indennità di €600,00 per lavoratori iscritti alla gestione separata e co.co.co, facciamo chiarezza su alcuni punti importanti del decreto e vediamo chi altro, oltre a partite iva e co.co.co, possono fare richiesta e come.

Leggi anche COVID-19, indennità di 600 euro. Chi può richiederla e come

Noi consulenti del lavoro eravamo già pronti all’idea di possibili rallentamenti di sistema del primo giorno per fare domanda all’INPS dell’indennità di 600 Euro previste nel Decreto Cura Italia.
In realtà, quello che non sarebbe dovuto essere un “click day” lo è stato e l’intasamento del sito unito al data breach di sistema ha reso gli aventi diritto molto più confusi.

Ribadiamo la prima, mai ovvia, tranquillizzante notizia: le indennità di 600 euro per lavoratori autonomi e partita iva erogate a seguito dell’emergenza Covid-19 non sono fino a esaurimento fondi, ma verranno, al contrario, erogate a tutti gli aventi diritto che ne facciano richiesta telematica tramite il sito dell’INPS.

Sunto di chi può fare richiesta dell’Indennità:

supporto per startup_raccolta fondi

Come già specificato nel precedente articolo, i lavoratori che possono fare domanda per l’ottenimento dell’indennità di 600 sono:

  • le partite iva iscritte alla gestione separata, 
  • i Co.Co.CO, 
  • gli artigiani, commercianti e coltivatori diretti, 
  • i lavoratori stagionali dei settori del turismo e degli stabilimenti termali (nello specifico, quelli che hanno interrotto un lavoro stagionale nell’arco di tempo che va dal 1 gennaio 2019 al 7 marzo 2020), 
  • i lavoratori dello spettacolo iscritti al Fondo pensioni dello spettacolo con reddito 2019 inferiore a cinquanta mila euro e con almeno 30 contributi giornalieri versati nel 2019;
  • operai agricoli a tempo determinato che nel 2019 hanno fatto almeno 50 giornate effettive;
  • Picoli coloni e compartecipanti familiarei. 

Nota Bene: i soggetti che possono accedere a questa quota erogata dall’INPS devono essere titolari di partita iva o inquadrati in contratti co.co.co. da prima del 23 febbraio 2020. Inoltre non devono essere titolare di trattamento pensionistico e non devono essere già titolari di reddito di cittadinanza.

Ultimi aggiornamenti: nuovi titolari del diritto all’indennità Covid-19 di 600 Euro

Alcune categorie di lavoratori autonomi inizialmente esclusi dal diritto di indennità Covid-19, sono in seguito stati inseriti nelle casistiche aventi diritto.
Dunque, possono fare richiesta telematica per l’ottenimento dell’indennità di 600 euro anche

  • i partecipanti a studi associati con attività di lavoro autonomo, cioè anche le partite iva che fanno parte di studi associati;
  • gli agenti e rappresentanti di commercio;
  • i soci di società di persone capitali, se iscritti alle gestioni speciali dell’Ago (Assicurazione Generale Obbligatoria).

Le indennità verranno erogate gradualmente ma in tempi brevi (entro fine aprile) per tutti i soggetti previsti a prescindere della sospensione delle attività a causa dell’emergenza Covid19.

Mascherina con scritta don't panic_600 euro decreto cura italia indennità covid19

Come effettuare la domanda e come risolvere possibili problemi

Dopo il primo giorno decisamente problematico per il sito dell’INPS, ora la situazione si è normalizzata ed è possibile fare richiesta tramite il portale dell’Ente, dalla voce “Servizio indennità 600 euro“.

Verrà chiesta l’autenticazione tramite PIN personale.
Per chi lo avesse smarrito è possibile farne nuova richiesta, sempre per via telematica, senza attendere che arrivi il PIN per posta ordinaria a casa.

Se infatti il PIN per accedere all’area personale dell’INPS è composto da 8 cifre comunicate immediatamente tramite sms + altre cifre recapitate per posta ordinaria, per la richiesta di indennità di 600 euro basterà utilizzare solo le 8 cifre comunicate via sms.

Numeri di assistenza e attese in linea

computer e mascherina_indennità covid-19
ph. dimitri karastelev, unsplash

Qualora necessario, nel caso in cui, ad esempio, non riceviate subito la mail o l’sms per il nuovo PIN, è possibile rivolgersi ai numeri di assistenza INPS per sollecitare il sistema di generazione automatico.
I numeri INPS da contattare sono 803 164 (gratuito da telefono fisso) e il numero 06 164 164 da cellulare, a pagamento in base alla tariffa applicata dai diversi gestori.

Come è facilmente intuibile, le linee dell’INPS ricevono in questi giorni moltissime chiamate, da patronati, commercialisti, consulenti del lavoro e privati cittadini.

La pazienza è importante, ricordando sempre che chiunque sia titolare di diritto, avrà l’indennità.

Noi suggeriamo di chiamare nelle prime ore del pomeriggio, dalle 14.00 alle 17.00.

Se hai dei dubbi, approfitta di questi giorni per consultarti con un consulente del lavoro o con il tuo commercialista. 
Noi di Studio Assettati, siamo a tua disposizione.

E se l’università scomparisse?

Briatore ha sconvolto tutti con dichiarazioni forti “mio figlio non andrà all’università, ci penserò io a formarlo.”

Molti effettivamente giudicano il sistema scolastico, università compresa, come obsoleto, non adeguato, superato.

Non m’interessa discutere le decisioni di Briatore ma provate ad immaginare una riforma universitaria nel vostro modello di futuro utopico/distopico.

Io ho provato ad immaginare uno scenario molto più vicino a quello che considero il giusto compromesso tra cultura e praticità.

Provo a schematizzare:

  • Le Università come le conosciamo completamente smantellate, solo commissioni d’esame composte da più docenti della stessa materia per garantire l’equità del voto;
  • Preparazione agli esami tramite corsi di formazione materia per materia, sia in FAD che in aula, attraverso Enti di Formazione accreditati scelti dallo studente (magari preferirei seguire Tributario con l’Avv. Villani o Economia con il Dott. Cacciapaglia);
  • Ogni corso frequentato con rilascio di attestazione di frequenza e qualifica al superamento di ogni esame;
  • Indirizzo e qualifica ottenuta impostati per macro aree;
  • Esami obbligatori come canovaccio ed altri a discrezione dello studente che sceglie come specializzarsi;
  • Affiancamento settimanale una volta a settimana in un’azienda/Studio;

Insomma, è difficile da spiegare in poche righe, ma immaginate uno studente di Giurisprudenza che volesse formarsi come futuro docente rispetto ad un aspirante Avvocato penalista.

Pensate davvero che sia equo e producente seguire lo stesso percorso di studio?

Io immagino che potrebbero esserci altri benefici:

  1. Corsi gratuiti finanziati sia dallo Stato/Regioni/Fondi europei ovvero aziende anche attraverso fondi interprofessionali ma fruibili in tutta Italia, chiunque potrebbe laurearsi;
  2. Questo sistema sarebbe disincentivante di meccanismi di nepotismo e favoritismi;
  3. Massimo impegno degli Enti nell’offrire corsi ai massimi livelli per attrarre un maggior numero di studenti;
  4. Aziende e Studi potrebbero conoscere e ospitare giovani promesse sin dal primo anno accademico, strutturando rapporti che potrebbero più facilmente sfociare in rapporti di lavoro;
  5. Uno studente che volesse cambiare indirizzo in itinere, avrebbe una serie di esami già sicuramente validi per qualunque altro corso.

Forse è un sogno, forse un incubo ma io sogno corsi di laurea snelli, performanti e al passo coi tempi, più vicini al mondo del lavoro ed equi, da qualunque parte d’Italia e di qualunque cifra si disponga, anche fosse ZERO!

SLITTA A MAGGIO IL MICROCREDITO DEL MISE

Slitta a metà maggio l’accesso ai fondi del microcredito. In attesa della pubblicazione in G.U. del decreto del Mise, ancora al vaglio della Corte dei Conti, e della successiva circolare operativa che darà il via ufficiale alla procedura.

Qui un estratto della circolare n.8/2015 della Fondazione Studi.

In attesa dell’operatività, al via il servizio Faq della Fondazione Studi dei Consulenti del lavoro Il Microcredito slitta a maggio Verso l’ampliamento della platea dei beneficiari effettivi della garanzia Slitta l’accesso ai fondi del Microcredito. Il decreto dello Sviluppo economico sta infatti ritardando la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale in quanto ancora al vaglio della Corte dei Conti. Dopo bisognerà attendere la successiva pubblicazione della circolare operativa da parte del gestore del Fondo nei successivi 15 giorni. Presumibilmente l’inizio della procedura scatterà non prima di metà maggio. Il ritardo è anche motivato, visto l’interesse suscitato presso gli italiani, dalla ricerca di una strategia per aumentare la platea dei destinatari. Poiché il Ministero, infatti, presterà solo la garanzia (e non provvederà ad erogare direttamente i fondi) si sta ipotizzando la possibilità di utilizzare un sistema di leva fiscale e di non immobilizzare l’intera cifra del prestito oggetto della garanzia, bensì una cifra inferiore. Di conseguenza i 40 milioni disponibili potrebbero raggiungere molti più soggetti. Nel frattempo il gestore del fondo ha istituito la sezione “Microcredito” del sito www.fondidigaranzia.it .

Considerato che il fondo di garanzia è rivolto anche alle nuove iniziative imprenditoriali, l’impresa/società nascente dovrà essere iscritta in CCIAA o si può attendere l’eventuale disponibilità dei fondi? Come riportato dal sito del gestore del fondo (www.fondidigaranzia.it/microcredito.html), almeno per la fase di prima attivazione, solo le aziende già esistenti ed attive possono presentare istanza di prenotazione garanzia per Microcredito per sviluppo attività. Non sarà possibile, per contro, presentare istanze per avvio di attività.

Quale sarà il reale tasso massimo applicabile? Il tasso effettivo globale, comprensivo di interessi, commissioni e spese di ogni genere, ivi comprese quelle per i servizi ausiliari, applicato ai finanziamenti concessi non può superare il tasso effettivo globale medio rilevato per la categoria di operazioni risultante dall’ultima rilevazione trimestrale effettuata ai sensi della legge 7 marzo 1996, n. 108, moltiplicato per un coefficiente pari a 0,8.

Le Srl potranno presentare istanza di accesso al microcredito? In base a quanto previsto dal Decreto MEF n. 176/2014 sono ricomprese solo le SRL semplificate.

L’innovazione dalla storia ovvero il prezzo del nazionalismo e di due conflitti mondiali

Correva l’anno 1789 nel Regno delle Due Sicilie
parliamo ad esempio della “Costituzione di San Leucio” i cui pilastri erano tre: l’educazione veniva considerata l’origine della pubblica tranquillità; la buona fede era la prima delle virtù sociali; e il merito la sola distinzione tra gli individui. Tre principi sui quali varrebbe la pena di riflettere tutt’oggi, a più di due secoli e una decina di generazioni di distanza.

La scuola era obbligatoria a partire dai sei anni di età, i ragazzi erano poi messi ad apprendere un mestiere secondo le loro attitudini e i loro desideri. Obbligatoria anche la vaccinazione contro il vaiolo. I giovani potevano sposarsi per libera scelta, senza dover chiedere il permesso ai genitori. Le mogli non erano tenute a portare la dote, a tutto provvedeva lo Stato, che s’impegnava a fornire la casa arredata e quello che poteva servire agli sposi.

I capifamiglia eleggevano gli anziani, i magistrati (che restavano in carica un anno), e i giudici civili. Ogni manifatturiere, ovvero ogni dipendente delle manifatture della seta, era tenuto a versare una parte dei guadagni alla Cassa della Carità, istituita per gli invalidi, i vecchi e i malati.

Il Codice Leuciano, ben presto tradotto in greco, francese e tedesco, anticipò di quasi un secolo le prime leggi sul lavoro varate in Inghilterra (previdenza, assistenza sanitaria, case ai lavoratori, asili nido, istruzione elementare obbligatoria e gratuita per i fanciulli). Esso perseguiva, infatti, obiettivi di convivenza tipicamente moderni e mirava a realizzare una sorta di socialismo evangelico: sanciva cioè, per i componenti della colonia, la perfetta uguaglianza, con l’unica possibilità di differenziazione basata sul merito.

Passando dall’argomento lavoro (a me particolarmente caro) altri spunti normativi provengono dalle leggi sull’immigrazione e sul trattamento degli immigrati, ad esempio nell’autunno del 1839, venne promulgata la «Legge per prevenire e reprimere i reati relativi al traffico conosciuto sotto il nome di Tratta de’ negri».

Questa normativa, costituita da 15 articoli, prevedeva pene diverse a seconda che il bastimento, utilizzato per la tratta, fosse bloccato prima della partenza o venisse catturato dopo, in mare, senza che però il traffico fosse stato portato a termine. Potevano beneficiare di sconti di pena sostanziale i membri dell’equipaggio che avessero avvisato per tempo la pubblica sicurezza; tali benefici, però, non potevano mai essere applicati in favore dell’armatore, del capitano, degli ufficiali, del proprietario della nave, dell’assicuratore e del prestatore di capitali.

Incorreva nelle sanzioni anche chi fabbricava, vendeva o acquistava i ferri da utilizzarsi nella tratta. La pena era più grave, poi, se qualche schiavo negro fosse stato fatto oggetto di maltrattamenti o di omicidio.

La Gran Corte criminale, competente per il giudizio in merito, aveva anche il compito di provvedere alla liberazione degli schiavi di colore, ai quali veniva consegnata gratuitamente «copia legale della decisione di libertà».

Una legge promulgata il 17 dicembre 1817 alla quale seguì il decreto n. 10406 del 19 ottobre 1846 regolamentava la concessione della cittadinanza agli stranieri. Essa, composta da soli tre articoli, fu la prima normativa della storia sull’immigrazione. Il suo principio informatore era quello secondo cui, per poter acquisire la cittadinanza nel Regno, uno straniero doveva risultare concretamente utile alla collettività ed, in nessun caso, poteva costituire un problema sociale od un peso economico per lo Stato.

In particolare, all’articolo 1, così recitava: «Potranno essere ammessi al beneficio della naturalizzazione nel nostro regno delle Due Sicilie: 1. gli stranieri che hanno renduto, o renderanno importanti servizi allo Stato; 2. quelli che porteranno dentro lo Stato de’ talenti distinti, delle invenzioni, o delle industrie utili; 3. quelli che avranno acquistato nel regno beni stabili su’ quali graviti un peso fondiario almeno di ducati cento all’anno; al requisito indicato ne’ suddetti numeri 1, 2, 3 debbe accoppiarsi l’altro del domicilio nel territorio del regno almeno per un anno consecutivo; 4. quelli che abbiano avuto la residenza nel regno per dieci anni consecutivi, e che provino avere onesti mezzi di sussistenza; o che vi abbiano avuta la residenza per cinque anni consecutivi, avendo sposata una nazionale».

Nel campo del trattamento dei rifiuti e della pulizia ed igiene, un decreto emanato il 3 maggio 1832, analizzava e regolamentava la situazione dell’igiene pubblica e della raccolta dei rifiuti dell’intero Regno delle Due Sicilie. Un’ordinanza della prefettura di polizia disciplinava, poi, nei dettagli, lo spazzamento e l’innaffiamento delle strade, compresa una sorta di raccolta differenziata ante litteram per il vetro.

In particolare, a Napoli, il prefetto dell’epoca, Gennaro Piscopo, ordinò ai napoletani: «Tutt’i possessori, o fittuarj di case, di botteghe, di giardini, di cortili, e di posti fissi, o volanti, avranno l’obbligo di far ispazzare la estensione di strada corrispondente al davanti della rispettiva abitazione, bottega, cortile, e per lo sporto non minore di palmi dieci di stanza dal muro, o dal posto rispettivo. Questo spazzamento dovrà essere eseguito in ciascuna mattina prima dello spuntar del sole, usando l’avvertenza di ammonticchiarsi le immondizie al lato delle rispettive abitazioni, e di separarne tutt’i frantumi di cristallo, o di vetro che si troveranno, riponendoli in un cumulo a parte».

Nel dettagliato documento del prefetto di Napoli, composto da 12 articoli, venivano indicate le modalità della raccolta e chi ne era responsabile; si vietava di gettare dai balconi materiali di qualsiasi natura, comprese le acque utilizzate per i bagni, e di lavare o di stendere i panni lungo le strade abitate; venivano, infine, stabilite le pene per le contravvenzioni, non esclusa la detenzione.

Ma occorre ricordare che già nel 1445 a Lecce Maria D’enghien già giovanissima contessa dal 1384 e poi Regina del Regno di Napoli dal 1407 aveva promulgato nella vastissima Contea di Lecce gli Statuta et capitula florentissimae civitatis Litii.
Per quanto attiene la pulizia interna della città gli Statuti contemplano norme
rigorose che, tra l’altro, proibivano l’uso di armi letali e l’esercitarsi al bersaglio nei luoghi pubblici. Era vietata la vendita di sostanze velenose a uomini e donne di cattiva reputazione e in ogni caso il venditore era obbligato ad annotare il giorno in cui la sostanza era stata venduta e chi l’aveva acquistata.

Tornando al 1817 in tema di giustizia Sin dal 1774, era stato introdotto nell’impianto processuale l’istituto della Motivazione delle Sentenze, in linea con le teorie illuministe del giurista napoletano Gaetano Filangieri (1753-1788); mentre l’articolo 194 della legge del 29 maggio 1817 recitava «L’Ordine Giudiziario sarà subordinato solamente alle autorità della propria gerarchia. Niun’altra autorità potrà frapporre ostacolo o ritardo all’esercizio delle funzioni giudiziarie o alla esecuzione dei giudicati». Ai sensi dell’articolo 196 della stessa legge del 1817 innanzi menzionata, nessuno poteva essere privato di una proprietà o di alcuno dei diritti accordatigli dalle leggi dello Stato, se non per effetto di una sentenza o di una decisione passata in giudicato.

Ricordo, infine, gli usi civici e l’istituto dell’enfiteusi, in virtù dei quali la terra veniva concessa in uso a chi la lavorava, per il sostentamento della propria famiglia, dietro pagamento della cosiddetta decima; in sostanza, i contadini erano detentori ed usufruttuari dei terreni demaniali, che restavano però sempre di proprietà pubblica. A quest’ultimo riguardo, non si può prescindere dal ricordare la Prammatica del 20 settembre 1836, di Ferdinando II, sul demanio e sugli usi civici, dal cui testo emerge chiaramente una caratteristica peculiare del Diritto: la salvaguardia dei diritti dei più deboli dalle prepotenze e dai soprusi dei più forti.

Tornando ad oggi, parlando di temi come il conflitto d’interessi, immigrazione, spazzatura, le svariate e variopinte riforme del mercato del lavoro, dovremmo tenere più in considerazione la storia e l’evoluzione che avremmo dovuto darne a quasi 200 anni di distanza, nonostante il solco indelebile che hanno lasciato una sanguinosa unificazione dell’Italia e ben due conflitti mondiali, cancellando definitivamente gli istinti nazionalisti, tipici dei periodi di grande crisi.

LE NOVITÀ NORMATIVE DELLA SETTIMANA DAL 2 GIUGNO 2014 ALL’ 8 GIUGNO 2014

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Presentazione modello 730/2014
Con il DPCM 3 giugno 2014 pubblicato in gazzetta ufficiale n. 127 del 4 giugno 2016 è stato differito al 16 giungo 2014 il termine per la presentazione delle dichiarazioni modello 730/2014 ai CAF-dipendenti ed ai professionisti abilitati scaduto il 3 giugno 2014. – Link

Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo
Il Decreto Legge n. 83 del 31 maggio 2014, pubblicato nella gazzetta ufficiale  31 maggio 2014, n. 125, introduce misure di tutela del patrimonio culturale e di sviluppo della cultura e del turismo, attraverso la previsione, anche, di crediti di imposta: per le erogazioni liberali a sostegno della cultura, per la digitalizzazione degli esercizi ricettivi, per la riqualificazione e l’accessibilità delle strutture ricettive. – Link

INPS

Modalità di pagamento di TFS e TFR
Nella circolare n. 73 del 5 giugno 2014 l’INPS ricostruisce il quadro normativo attualmente in vigore per quanto riguarda il pagamento del TFS e del TFR e nel fornisce una panoramica dettagliata sui termini di pagamento in relazione alla data di cessazione dal servizio e di maturazione dei requisiti per il diritto a pensione, nonché sulle deroghe previste in taluni casi. – Link

Regolamentazione comunitaria. Proroga periodo transitorio
L’Inps, con la circolare n. 71 del 5 giugno 2014, informa che è stato ulteriormente prorogato il previsto periodo transitorio per il passaggio graduale allo scambio di dati tra istituzioni comunitarie per via telematica, attraverso l’utilizzo del sistema europeo EESSI (Electronic Exchange of Security Information). – Link

Aziende agricole. Aliquote 2014
Con il messaggio n. 5148 del 5 giugno 2014 l’INPS pubblica le tabelle delle aliquote contributive in vigore dal 1° gennaio 2014 per le aziende agricole che operano con il flusso DMAG. – Link

Lavoratori autonomi in agricoltura. Contributi 2014
Con la circolare n. 70 del 5 giugno 2014 l’INPS rende noto contributi obbligatori dovuti per l’anno 2014 da coltivatori diretti, coloni, mezzadri e imprenditori agricoli professionali. – Link

Piccoli coloni e compartecipanti familiari. Contributi 2014
Con la circolare n. 72 del 5 giugno 2014 l’INPS riporta la tabella delle aliquote contributive dovute per l’anno 2014 dai concedenti per i piccoli coloni e compartecipanti familiari. – Link

INAIL

Prestazioni sanitarie necessarie al miglioramento dello stato psico – fisico degli infortunati e dei tecnopatici. Estensione del diritto al rimborso dei farmaci
L’Inail, con la circolare n. 30 del 4 giugno 2014, impartisce le nuove istruzioni in merito:

– all’estensione del diritto al rimborso dei farmaci anche successivamente alla stabilizzazione dei postumi;

– all’ampliamento delle specialità farmaceutiche rimborsabili;

– al flusso procedurale..

Link

Applicazione della riduzione contributiva per l’assicurazione dei lavoratori agricoli. Anno 2014.
L’Inail, con la nota operativa del 30 maggio 2014, comunica che sono riaperti i termini per la presentazione delle istanze, relative all’annualità 2014, di riduzione dei contributi dovuti per l’assicurazione dei lavoratori agricoli dipendenti dalle imprese agricole in regola con gli obblighi in tema di sicurezza e igiene del lavoro e con gli adempimenti contributivi e assicurativi, che non hanno registrato infortuni nel biennio precedente alla data della richiesta di ammissione al beneficio. – Link

 

AGENZIA DELLE ENTRATE

Addizionale dell’imposta sul reddito delle società per gli enti creditizi e finanziari

L’Agenzia delle Entrate con la  Circolare 5 giugno 2014, n. 15 comunica le modalità applicative che devono rispettare isoggetti operanti nel comparto finanziario e assicurativo sono tenuti all’applicazione, per il periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2013, di un’addizionale Ires dell’8,5% che, sommata all’aliquota ordinaria del 27,5%, porta l’imposta al 36 per cento. – Le modalità applicative – Link

Le perdite e svalutazioni su crediti – La nuova disciplina ai fini IRES e IRAP
L’Agenzia delle Entrate con la circolare n. 14/E del 4 giugno 2014, fornisce chiarimenti sul regime di deducibilità, ai fini IRES e IRAP, degli oneri riguardanti perdite e svalutazioni su crediti alla luce delle modifiche introdotte dalla Legge di stabilità 2014. – Link

Rivalutazione dei beni d’impresa e delle partecipazioni
L’Agenzia delle Entrate con circolare n. 12/E del 4 giugno 2014 fornisce chiarimenti in relazione alla disciplina reintrodotta dalla Legge di stabilità 2014, che consente la rivalutazione dei beni d’impresa e delle partecipazioni in società controllate e collegate risultanti dal bilancio relativo all’esercizio in corso al 31 dicembre 2012, nonché l’affrancamento del saldo attivo e il “riallineamento” ai fini fiscali dei maggiori valori iscritti nel bilancio relativo all’esercizio chiuso entro il 31 dicembre 2012. – Link

Avviamento e marchi d’impresa
La legge di stabilità 2014 (commi 150 e 151 dell’articolo 1 della legge 147/2013) prevede la possiilità a regime, previo pagamento di un’imposta sostitutiva, di affrancare, in tutto o in parte, i valori relativi ad avviamenti, marchi d’impresa e altre attività immateriali iscritti nel bilancio consolidato, Con Il provvedimento del 6 giugno 2014 l’Agenzia delle entrate rende noto le modalità applicative e le operazioni che possono dare luogo alla fruizione dell’agevolazione, soffermandosi su alcune ipotesi particolari. – Link

MINISTERO DELLE FINANZE

FAQ IMU/TASI
Il Ministero dell’Economia e delle finanze  con un comunicato del 4 giugno 2014 ha messo a disposizione le risposte ad alcune domande frequentemente poste  in merito alla corretta applicazione della TASI e dell’IMU. – Link

 

Fonte

http://www.consulentidellavoro.it

Lavoro nero, conviene realmente?

Diciamocelo chiaramente, il lavoro nero è una prassi consolidata in molte realtà aziendali ed è esteso piuttosto omogeneamente sul territorio nazionale, ma le cause che banalmente vengono riassunte in “il costo del lavoro è troppo alto” sono forse da ricercare in un atteggiamento culturale misto ad ignoranza e/o disinformazione.

Non toccherò l’argomento delle grosse aziende, soprattutto del comparto tessile, non aprirò a polemiche sullo sfruttamento in se per se dei lavoratori o su quanto sia necessario debellare il fenomeno per poter pensare ad un minimo di riduzione del costo del lavoro, ma cercherò di illustrare semplicemente pro e contro dell’utilizzo di uno strumento semplicemente illegale.

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