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Come chiedere e ottenere un finanziamento a fondo perduto per Startup

Se hai o vuoi creare una Startup e vorresti ottenere un finanziamento a fondo perduto, ci sono cose che devi sapere e alcuni step da seguire.
Ecco alcune semplici indicazioni per avere più possibilità di ottenere un finanziamento a fondo perduto.

Nell’avvio di una nuova attività imprenditoriale, tanto più se composta da un team di persone giovani, sappiamo bene che i finanziamenti sono la parte più importante e più complessa da prendere in considerazione.

Tra produzione, avvio, costi di gestione, se il bilancio tra entrate, investimenti e uscite non viene ben calcolato l’attività, per quanto valida, rischia di chiudere entro i fatidici 5 anni.
Prima di procedere, se ti va, leggi anche quali sono gli errori da non fare per non far fallire una Startup entro i primi 5 anni.

Adesso analizziamo invece la questione dei finanziamenti a fondo perduto, possibile e utilissimo sussidio per molte aziende appena nate o in fase di creazione.

Che cosa sono i finanziamenti a fondo perduto?

ottenere finanziamenti a fondo perduto

I finanziamenti a fondo perduto sono dei prestiti agevolati che enti pubblici, istituzioni regionali e sovra nazionali e, in alcuni casi, come ora vedremo, anche enti privati, mettono a disposizione di PMI e startup. Si tratta, insomma, di uno strumento di finanza agevolata utilizzato per promuovere lo sviluppo imprenditoriale di un territorio.

Sono diversi dai mutui e dai comuni prestiti bancari perché non prevedono la restituzione dell’importo prestato (cioè, sono a fondo perduto).

Come si possono ottenere?

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Detto così, sembra un Eldorado di opportunità. In realtà per poter ottenere un finanziamento agevolato con importo a fondo perduto bisogna dimostrare, all’atto della domanda, di avere tutti i requisiti di un progetto di successo. Bisogna insomma dare chiara garanzia che il progetto resterà in piedi anche dopo la fine del finanziamento e che l’investimento dell’ente che ha puntato su di noi non sia stato, letteralmente, uno spreco di soldi (spesso pubblici, come vedremo a breve).

Per ottenere un finanziamento a fondo perduto ci sono degli step da seguire, che adesso analizzeremo insieme.
Questi step sono:

  1. Trovare il giusto bando (o i giusti bandi) davvero adatto al nostro progetto;
  2. Presentare bene la domanda;
  3. Farsi aiutare da un consulente.

Come trovare il giusto bando per ottenere un finanziamento a fondo perduto

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La buona notizia: esistono moltissimi bandi che erogano finanziamenti a fondo perduto a Startup, ma non sono tutti uguali.
Ci sono ad esempio dei bandi rivolti all’impresa femminile, quelli per l’impresa degli under 35, i bandi per le imprese innovative.

Cercare quello più adatto al nostro progetto è importante e non sempre facile.

Noi ti consigliamo di cercare prima di tutto i Bandi Europei e quelli regionali/territoriali (che, a loro volta, sono spesso creati grazie a fondi Europei).

Generalmente questi sono legati alla sede legale della Startup o alla residenza dei richiedenti.
Mirano allo sviluppo di territori a scarso o lento sviluppo industriale, per cui, ad esempio, le regioni del Centro Sud sono quelle più attive in questo tipo di finanziamento.

La Regione Puglia, ad esempio, da diversi anni ha creato NIDI, il fondo creato per i finanziamenti all’impresa, al quale è possibile accedere in qualunque momento (a differenza del precedente bando Principi Attivi, al quale si poteva fare domanda con una scadenza annuale precisa).

Molto interessanti sono anche i finanziamenti a tasso agevolato dell’Agenzia per lo sviluppo Invitalia, come Resto al Sud, l’incentivo che sostiene la nascita di nuove attività imprenditoriali nelle regioni del Mezzogiorno e nelle aree del Centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e 2017.

Dunque, per trovare il bando giusto bisogna:

  • cercare prima di tutto tra i bandi territoriali,
  • cercare i bandi creati per la nostra tipologia di Startap (innovativa, artigianale, digitale, ecc.)
  • cercare bandi ideati per la nostra fascia di età o, in caso di impresa femminile, optare anche per i fondi a Startup create da donne.

Come presentare la domanda per ottenere un finanziamento agevolato?

supporto per startup_raccolta fondi

Come su detto, cercare un bando davvero adatto e centrato sul nostro tipo di progetto e azienda è la prima mossa da fare.

Bisogna leggere bene il regolamento ed essere certi di essere davvero in target.

Una volta appurato questo aspetto, è bene comprendere quale è la documentazione da allegare.

Nella documentazione, è sempre richiesto un business plan o analisi SWOT approfonditi e dettagliati: meglio sono redatti questi documenti, maggiore è la possibilità di passare le selezioni.

Cerca di approcciarti al bando con un’idea il più chiara possibile di come verranno investiti, eventualmente, i fondi richiesti perché è quasi sempre necessario indicarlo.

Chiedere un aiuto, se necessario

come ottenere un finanziamento a tasso agevolato

Scrivere o applicare ad un bando per la richiesta di un finanziamento può essere difficile soprattutto se è la prima volta. Tanto che oggi esistono delle figure professionali specializzate proprio nella redazione di moduli e domande per l’ottenimento di finanziamenti a fondo perduto per varie tipologie di utente finale (Startup, Onlus, unipersonali ecc.).

Se hai bisogno di una consulenza, contattaci.
Anche noi possiamo darti una mano.

Startup: 5 errori da evitare per non chiudere entro i primi 5 anni

Nell’attività di affiancamento a PMI e nel supporto per Startup, ci confrontiamo quotidianamente con realtà imprenditoriali ricche di entusiasmo e buoni propositi. 

Progetti validi, che possono dare enormi contributi alle micro economie locali e che possono portare interessanti cambiamenti a livello macro. 

Tuttavia, pur in un panorama nazionale che vede la nascita di oltre 80.000 imprese giovanili innovative l’anno, i dati sanciscono che una startup su tre non supera i 5 anni di vita. 

Lo attesta, ad esempio, la recente indagine di Unioncamere sulle startup che, fotografando il panorama di imprese giovanili fondate tra il 2011 e il 2018 (un totale di 575mila)  dimostra che un terzo di esse non supera la fase di avvio. 

Perché una startup su tre non supera i 5 anni?

I fattori sono di certo molteplici ed hanno a che fare con le difficoltà a trovare i giusti finanziamenti, reggere il confronto con la concorrenza, la pressione fiscale sulle imprese e sul lavoro e, per alcuni aspetti, anche l’instabilità politica e conseguente instabilità dei mercati. 

Queste sono alcune punte di un complesso iceberg. 

Ma tutti questi aspetti che portano una Startup a non raggiungere il traguardo minimo dei cinque anni di vita sono riassumibili in 5 errori di partenza che, se evitati, possono condurre un’impresa giovanile ad avere successo e durare nel tempo. 

Scopriamoli insieme. 

Analisi SWOT poco dettagliata 

In un paese in cui le tasse che gravano sulle imprese superano il 58%, quando una PMI getta la spugna è immediato puntare il dito esclusivamente e primariamente su questo aspetto e così è anche quando si analizzano i fattori che fanno cadere una startup. 
Di certo, questo è un fattore di debolezza.

Questo fattore di debolezza deve però realisticamente essere inserito e preso in considerazione nell’analisi iniziale di punti di forza, debolezza, opportunità e minacce che caratterizzano una corretta analisi SWOT. 

È bene dunque, nelle fasi iniziali, soffermarsi molto sulla stesura di un documento SWOT ben ponderato e realistico, che prenda in considerazione tutti i fattori di rischio e porti a pensare a delle preventive possibili soluzioni. 

Contattaci per una consulenza.

Team male assortiti

Una Startup con un solo socio fondatore è destinata ad avere meno investimenti, perché un unico socio è, per gli investitori, un possibile fattore di rischio e debolezza. 

Tuttavia è anche bene creare una realtà imprenditoriale con il giusto team. Non bisogna per forza essere amici di infanzia, come non è necessario essere d’accordo su tutto.

È però fondamentale che si abbia la stessa etica del lavoro e la stessa attitudine al sacrificio e all’impegno.

Le diverse vision dei fondatori sono uno dei principali elementi tossici nella vita di una Startup.  

Non lanciarsi in iniziative di raccolta fondi e finanziamenti

L’Italia è stato il primo paese al mondo a dotarsi di un regolamento specifico per la raccolta fondi, proprio per consentire alle giovani imprese di avere fonti innovative e veloci di finanziamento.

Ogni Startup dovrebbe, già nei primi mesi di attività, delegare un membro del team alla ricerca di bandi, fondi di finanziamento per le imprese e approfondire le tematiche relative a come si lancia e conduce una campagna di crowdfunding (cioè raccolta fondi dal basso). 

Oppure è possibile, e forse opportuno, rivolgersi ad un consulente del lavoro che sappia consigliare in merito e che possa dare delle dritte sulla normativa e relativi aggiornamenti. 

Scelte di investimento non oculate

Una pianificazione dei giusti investimenti da fare e la loro relativa calendarizzazione sono indispensabili, ancor prima di partire. 

Ci sono aspetti sui quali è meglio non lesinare, ad esempio sui programmatori. 

Questi non devono solo garantire consegne efficienti e tempestive e la veloce risoluzione di problemi ma anche veloce reperibilità e semplice comunicazione. 

Non avere una strategia comunicativa

Comunicare il proprio progetto è importantissimo e creare una giusta strategia di comunicazione, anche affidandosi ad esperti, è un fattore che spesso, tra tasse, spese, difficoltà iniziali, tende a passare in secondo o in terzo piano. Questo è un grosso errore.

Comunicare un progetto vuol dire prima di tutto stabilire una linea comunicativa comune tra soci, trovare le parole chiave con le quali racconterete il progetto agli investitori, nelle relazioni interpersonali e nei così detti elevator pitch. 

Su questa base, va costruita una strategia che non si basi solo sull’essere presenti su tutti i social ma che abbia una visione a lungo termine.